mercoledì 1 febbraio 2017

Gilles de Rais,da pedofilo omicida all'uxoricida Barbablù




Gilles de Montmorency-Laval barone di Rais (o Retz, o anche Raiz) più comunemente conosciuto come semplicemente Gilles de Rais, è stato un militare ma soprattutto ricordato come assassino seriale francese.
Con una carriera militare di tutto rispetto che lo vide acquisire il titolo di “maresciallo di Francia”, venne colpevolizzato di praticare la stregoneria e l’alchimia e non solo, l’accusa più grave fu quella di aver torturato, stuprato e ucciso almeno 140 fra bambini e adolescenti.


Origini Sulla data di nascita non vi è certezza ma si presume sia nato a Champtocé-sur-Loire , non prima dell’anno 1405, morendo più tardi a Nantes, il 26 Ottobre del 1440. A soli undici anni, rimase orfano di entrambi i genitori (il padre fu ucciso durante una battuta di caccia, da un cinghiale e sua madre invece, morì di malattia) e per questo fu affidato al nonno materno, Jean de Craòn .
Sposò un'ereditiera, Catherine de Thouars, il 30 Novembre 1420. Nel 1427, guadagnatosi il favore del Duca di Bretagna, fu ammesso alla corte francese ‘ove Gilles servì Carlo VII di Francia, come comandante nell'esercito reale combattendo al fianco di Giovanna d’Arco contro gli inglesi e i loro alleati borgognoni durante la Guerra dei Cent’anni, per la quale fu appunto nominato, Maresciallo di Francia.
Circondato dal lusso, dagli spettacoli teatrali da lui stesso finanziati, dall'arredamento sfarzoso, le feste, i banchetti, i pagamenti donati ai suoi amanti, l'acquisto di manoscritti costosi e persino la costruzione di una cappella privata per ingraziarsi i favori della Chiesa, Gilles de Rais, dissipò in poco tempo l'eredità lasciatagli da suo nonno finendo sull'astrico e adottando per questo dei metodi, affinché non rimanesse del tutto "asciutto". Per questo motivo sua moglie lo lasciò, suo fratello mise al riparo il castello di Champtocé-sur-Loire e la sua famiglia, chiese al Re di indurre un'interdizione nei suoi confronti.




Occultismo
In quel periodo Gilles de Rais volle approfondire il suo interesse per l' Occultismo e affidò a Eustache Blanchet, il suo cappellano, di procurargli degli alchimisti ed evocatori di demoni.
Blanchet si recò in Toscana dove a Firenze, incontrò Prelati (un giovane monaco impegnato appunto nell' occultismo) che in seguito, portò in Francia nel 1439.
Prelati, che aveva come scopo di ottenere la famosa "pietra filosofale", convinse de Rais di avere al sevizio un demone personale di nome "Barron" e proprio il primo esperimento fu quello di evocarlo.
La storia racconta che dopo tre tentativi nei quali il presunto demone non apparve, Prelati riferì al suo padrone, che il presunto demone era infuriato e per questo motivo, richiedeva il sacrificio di un bambino; così de Rais, avrebbe fornito al monaco e secondo lui a Barron, le parti del corpo di un bambino riposte in un recipiente di vetro.
De Rais abusava soprattutto dei bambini di sesso maschile ma non trascurava nemmeno le femmine.
Vi erano sparizioni sempre più frequenti e numerosi e quei poveri bambini, venicano sempre più abusati, torturati e infine, uccisi.
In qualsiasi posto Gilles de Rais passasse, mieteva delle vittime e a causa di ciò, si elevarono sempre più storie riguardo un rapitore di bambini e delle donne-streghe che lo aiutavano. Le vittime erano in maggioranza poveri che chiedevano l'elemosina oppure figlie di famiglie modeste che venivano presentati al barone... tutte povere vittime, ignare del fatto che la loro morte, sarebbe stata così atroce.
E malgrado ciò, non vi fu mai alcun risultato positivo con il sacrificio di quelle povere anime e gli esperimenti occulti lo lasciarono con l'amaro in bocca e gravemente impoverito.
Il maresciallo di Francia, arrivò addirittura ad condurre un atto di violenza contro un canonico durante la messa di Pentecoste, nel 1440.
E per questo motivo, il vescovo di Nantes, aprì un'inchiesta nei confronti di de Rais accusandolo più tardi di essere "un assassino, un perverso, un servo del Demonio e colpevole di altri delitti immondi commessi nei territori della giurisdizione".





Processo
 Il 28 Settembre del 1440, Gilles venne processato insieme ai suoi "complici"; deposero dieci capi d'accusa a suo carico e tutti ne lamentavano la scomparsa di bambini attribuendone il loro rapimento, a Perrine Martin detta "la Meffraye" che venne imprigionata a Nantes.
Il 13 Ottobre il processo riprese e i capi d'imputazione ammontavano a ben 49: il maresciallo di Francia insieme ai suoi complici, fu accusato del rapimento di numerosi bambini (si stima un quantitativo di almeno 140) e non solo, secondo alcune fonti egli li avrebbe violentati, uccisi e smembrati nel modo più atroce per poi donarli al fuoco, come sacrificio a dei presunti demoni.
Inizialmente Gilles de Rais non la prese molto bene: con violenza, si gettò contro i giudici accusandoli di volerlo processare per appropriarsi dei suoi beni materiali e per questo motivo, il vescovo e l'inquisitore, lo minacciarono di scomunica.
Dopo 48 ore di tempo, de Rais confessò i suoi crimini: i primi assalti sui bambini, avvennero tra la primavera del 1432 e quella del 1433. I primi omicidi si verificarono a Champtocé-sur-Loire dopodiché egli, si trasferì a Machecoul dove vi fu il "record", dei suoi omicidi. Dichiarò di aver ucciso e fatto uccidere un incerto numero di bambini dopo averli sodomizzati. Circa quaranta corpi di bambini, vennero ritrovati a Machecoul nel 1437.
Il 25 ottobre, in nome del vescovo e dell'inquisitore, Gilles de Rais fu dichiarato colpevole di apostasia, invocazione demoniaca e, a nome del solo vescovo, venne colpevolizzato di sodomia, sacrilegio e violazione dell'immunità della Chiesa.*
Venne giustiziato il 26 ottobre insieme ai suoi due servitori e complici Henriet Griart e "Poitou"; dapprima venne assolto dai peccati commessi e in seguito, fu impiccato e lasciato al rogo.



Da pedofilo "stregone" e assassino, a Barbablù
Uno storico definì Gilles de Rais come "la bestia della distruzione" poiché note e terribili da descrivere, le sue scene di sesso, sadismo e morte vennero riportate negli atti processuali.
Un particolare raccapricciante del maresciallo assassino, era che, nel momento in cui osservava le sue vittime in punto di morte, la sua risata orribile riecheggiava nella stanza, come un segno indelebile che non andrà mai più dimenticato.
Ma se questo è ciò che vive realmente nei racconti storici, un'altra storia che vede protagonista proprio Gilles de Rais, è quella di Barbablù.
Charles Perrault, uno stimato letterato di Parigi, che nel 1697, pubblicò il piccolo volume dal titolo:"Contes de ma mère l'Oye, ou Histoires du temps passé" che narrava diverse favole ottenne ancor più prestigio, proprio grazie al racconto di Barbablù.
Ricordiamo tutti immagino, la sua storia: *un ricco ma non attraente uomo, con una folta barba blu -che all'epoca, provocava disgusto nelle donne-, che aveva avuto sei matrimoni nei quali ogni sua consorte era improvvisamente sparita senza lasciar traccia. Successivamente aver sposato un'altra giovane donna, non passa molto tempo che Barbablù annuncia alla nuova moglie, di doversi assentare per lavoro; dopo averle mostrato l'intera villa e averle messo a disposizione ogni cosa, le consegna un mazzo di chiavi 'ove è libera di usare ogni cosa e aprire ogni stanza tranne la camera segreta aperta da una piccola chiave.
Naturalmente la donna spinta dalla curiosità, aprirà quella stanza proibita scoprendo i corpi morti delle precedenti mogli di Barbablù che, tornando più tardi dal viaggio, lo scoprirà e minaccerà di ucciderla. Con l'aiuto di sua sorella e dei suoi fratelli però, riesce a sopravvivere e, una volta che i suoi fratelli avranno ucciso il marito, essa vivrà una vita felice e nella ricchezza, con un altro nuovo sposo.*
Nel corso degli anni, sono state fatte diverse analisi considerando il racconto di Perrault avente un fondo di verità e di conseguenza si cercò di individuare chi realmente si celasse dietro la maschera di Barbablù.
Se inizialmente si pensò a Enrico VIII (avendo avuto sei mogli e avendone uccisa qualcuna),Ernesto Ferrero nel libro "Barbablù. Gilles de Rais e il tramonto del Medioevo", mette in relazione la figura dello sposo assassino, con quello di Gilles de Rais accusato della sparizione e dell'omicidio di bambini. Secondo Ferrero, nel corso dei secoli, la fiaba è stata in qualche modo trasfigurata nelle sue vittime -o dai narratori popolari o da Perreault stesso- poiché ritenuta irriferibile realmente, ad un pubblico di uditori bambini.


Che Barbablù sia oppure no il famigerato Maresciallo di Francia, Gilles de Rais è ritenuto uno degli assassini più crudeli di quegli anni come il caso di Elizabeth Bathory .
Tuttavia, l'antropologa Margaret Murray e l'occultista Aleister Crowley, sono fra coloro che hanno messo in discussione la partecipazioni delle autorità ecclesiastiche e laiche nel caso. Margaret Murray ha propagato l'ipotesi che Gilles de Rais fosse stato davvero una sorta di stregone aderente ad un culto incentrato sulla dea della fertilità pagana Diana.
La maggior parte degli storici però, rifiutano questa teoria e non considerano Gilles de Rais, come un martire di una religione pre-cristiana.




Note
*Il primo caso di un rapimento e omicidio, fu a sfavore di un ragazzo di dodici anni chiamato Jeudone; due cugini di de Rais, chiesero al pellicciaio per il quale Jeudone lavorava, di "prestargli" il ragazzo per mandare un messaggio a Machecoul e, quando il ragazzo non fece più ritorno, i due, dissero che non avevano idea di dove fosse il ragazzo ma che probabilmente, era stato portato via dai ladri a Tiffauges.
*Jean Benedetti, raccconta nella sua biografia del 1971, come i bambini cadessero nella mani di de Rais e messi poi a morte.
In questo caso, vediamo "protagonista" un bambino:
"Il ragazzo è stato coccolato e vestito con i migliori abiti che avesse mai conosciuto.
La serata iniziò con un grande pasto e c'era molto da bere. Il ragazzo è stato poi portato in una stanza al piano superiore a cui sono stati ammessi solo Gilles e i suoi collaboratori e lì, capì la vera natura della situazione. Il ragazzo così sotto shock, fu alla vista di Gilles, una grande fonte di piacere.



A cura di Lilyaan Beaudonte








Nella sua biografia del 1971 Gilles de Rais, Jean Benedetti racconta come i bambini che sono caduti nelle mani di Rais furono messi a morte:

[Il ragazzo] è stato coccolato e vestito con abiti meglio di quanto avesse mai conosciuto. La serata è iniziata con un grande pasto e bere pesante, in particolare Ippocrate, che ha agito come uno stimolante. Il ragazzo è stato poi portato in una stanza al piano superiore a cui sono stati ammessi solo Gilles e il suo immediato cerchio. Ci è stato confrontato con la vera natura della sua situazione. Lo shock così prodotto il ragazzo era una prima fonte di piacere per Gilles.
Il 25 ottobre fu emessa la sentenza: in nome del vescovo e dell'inquisitore Gilles de Rais fu dichiarato colpevole di apostasia e invocazione demoniaca; a nome del solo vescovo fu dichiarato colpevole di sodomia, sacrilegio e violazione dell'immunità della Chiesa.[2]
Il 26 ottobre de Rais, insieme ai due servitori e complici, Henriet Griart e "Poitou", fu giustiziato mediante l'impiccagione e il rogo, ma non prima di ricevere l'assoluzione dai peccati commessi. Chiese ed ottenne di venire tumulato nella cappella dei Carmelitani di Nantes, luogo di sepoltura dei duchi di Bretagna.[2][7]
La vicenda giudiziaria non si estinse con l'esecuzione: da una lettera di Carlo VII del 1442 si apprende che Gilles de Rais aveva inoltrato appello al re e al Parlamento di Parigi, senza che ciò venisse tenuto in conto dai giudici; poiché i familiari volevano dar seguito alla cosa, Pierre de l'Hôpital, presidente del tribunale di Bretagna, e gli altri giudici, erano chiamati a comparire davanti al Parlamento. In una seconda lettera del sovrano il Parlamento e i balivi di Maine, Angiò e Turenna vengono chiamati all'apertura di un'inchiesta sulle circostanze della condanna. Le lettere furono redatte ma mai spedite: si ignora il motivo, tuttavia è significativo il solo fatto - per quel che attiene le accuse a Gilles de Rais - che Carlo VII le abbia scritte.[2]

Nessun commento:

Posta un commento